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La Giornata Nazionale del Malato Oncologico, che si celebra nella terza domenica di maggio (16.4.2021) è dedicata agli ammalati di cancro

sia a quelli sempre più numerosi che, colpiti da tale malattia sono sopravvissuti e in apparente remissione completa sia a quanti hanno vissuto, a stretto contatto con i pazienti oncologici, condividendo con loro ansie, disperazioni e speranze.

E’ tristemente noto che ogni anno nel nostro Paese circa 370.000 individui sono colpiti dal cancro di cui, attualmente, il 50% di essi riesce a guarire grazie alla diagnosi precoce e all’impiego di terapie combinate sempre più sofisticate, quali la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia citotossica e la terapia con farmaci biologici. Del rimanente 50% dei pazienti neoplastici, una parte di essi non ottiene una regressione apparentemente completa della neoplasia ma prolunga, in maniera evidente, la propria sopravvivenza grazie all’impiego di nuovi farmaci e di nuove metodiche radioterapiche. L’impegno costante degli studiosi nel settore della ricerca oncologica, della sperimentazione clinica di nuovi farmaci, dell’impiego in campo clinico-oncologico di altre fonti radiogene (adroni), dell’allestimento di apparecchiature diagnostiche sempre più perfezionate, ha influenzato positivamente il decorso della malattia consentendo, a pazienti senza chances di guarigione, un prolungamento, anche sensibile, della loro sopravvivenza. I progressi nel settore diagnostico e terapeutico, realizzati in quest’ultimo decennio, hanno cancellato per sempre il concetto, largamente dominante nella medicina degli anni ’50, che faceva considerare una diagnosi di cancro come l’equivalente di una sentenza inappellabile di morte. Per tale motivo oggi sono venuti drammaticamente alla ribalta i problemi legati alla qualità di vita del paziente neoplastico. Si tratta di donne, uomini e, purtroppo, anche bambini, di qualsiasi condizione sociale ed economica, che sono costretti a intraprendere una dura lotta contro il cancro che cerca di sopraffarli e che convolge non solo gli stessi, ma anche il loro nucleo familiare. In questo periodo in cui dilaga la pandemia da covid 19, la vita di questi malati si é resa ancora più difficile e complicata a causa del più difficoltoso accesso alle strutture chirurgiche, radioterapiche e oncologiche, ai centri riabilitativi e a quelli per le terapie antalgiche. In questo giorno, che ricorda la vita drammatica di tanti ammalati e di tante famiglie, ci deve sentire tutti maggiormente impegnati contro il male del secolo. Si tratta di una lotta ardua, difficile, impegnativa che richiede la collaborazione di tutti, dei ricercatori che lavorano negli istituti di ricerca sperimentale e clinica, dei medici ospedalieri, ma anche di quanti sono a più stretto contatto con i pazienti come i medici di base, i farmacisti e le associazini di volontariato. Nella Provincia di Avellino noi e voi dobbiamo costituire una sorta di «task force» contro il cancro. Noi siamo chiamati a impegnarci, senza risparmi di energie, in questa battaglia ardua, difficile, a volte anche impari che rievoca nella nostra mente quell’antica lotta del bene contro il male, della luce contro le tenebre, della vita contro la morte.

 

Mario Rodolfo Alfredo Belli
Presidente Associazione Provinciale LILT Avellino
Direttore Poliambulatorio LILT Avellino

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